Pasta alla Genovese

Porzioni: 4 Tempo Totale: 4 ore 30 min Difficoltà: Medio
La Genovese è una ricetta napoletana: un sugo denso di cipolle e carne che, dopo ore di cottura, diventa una crema avvolgente e profonda.
Un piatto fumante di pasta alla Genovese napoletana con ziti spezzati, sugo cremoso di cipolle e carne tenera, spolverato di formaggio grattugiato, su un tavolo di legno. pinit

La Pasta alla Genovese è un rito napoletano che celebra la pazienza, la convivialità e il legame profondo tra tradizione familiare e memoria gastronomica. Ore di cottura, cipolle che si sciolgono come burro, carne che si arrende al tempo. Il risultato? Una crema dorata, profonda, che avvolge gli ziti spezzati come un abbraccio caldo.

Ma dietro quel piatto fumante c’è sempre una domanda: come si fa davvero? Quante cipolle servono? Quale carne scegliere? Come evitare di bruciare tutto dopo tre ore di attesa?

Questa guida è la tua scorciatoia nella tradizione. Ti sveliamo ogni segreto:

  • Le cipolle giuste (ramate di Montoro o dorate?)
  • I tagli di carne che funzionano (muscolo, girello, scamone)
  • Tecniche per ridurre i tempi senza perdere sapore
  • Trucchi per ottenere una consistenza cremosa, senza stress

Che tu sia un cuoco esperto o un curioso con poco tempo, qui troverai tutto per preparare una Genovese autentica, anche in versione “smart”. Tradizione e innovazione si incontrano: la Genovese diventa finalmente tua.

Ricetta Pasta alla Genovese: Tradizionale e Autentica

Ingredienti freschi per la ricetta della pasta alla Genovese: cipolle ramate, pezzi di scamone di manzo in una ciotola, ziti, pomodorini del Piennolo, sedano, carota, olio EVO, sale, pepe e alloro su un tavolo di legno.

Quella che segue è la ricetta autentica e originale del tradizionale sugo alla Genovese, un grande classico della cucina napoletana. Ideale per condire la pasta, in particolare formati come gli ziti, secondo l’usanza partenopea. Segui questo procedimento passo-passo per un risultato che profuma di Napoli. È così che vengono preparati gli ziti alla Genovese nelle famiglie napoletane, secondo una tradizione tramandata di generazione in generazione. La carne si sfalda nelle cipolle, e il sugo avvolge la pasta in un abbraccio lento e saporito.

Ricorda: nella Genovese il sugo non deve essere un semplice condimento, ma il protagonista. Deve essere abbondante, generoso, capace di impregnare ogni zito e di raccontare, cucchiaio dopo cucchiaio, la pazienza e il calore della cucina di casa.

Infine, è interessante sapere che in origine il sugo alla Genovese veniva preparato esclusivamente con cipolle e carne. Il segreto della versione tradizionale, quella della nonna, sta nel rapporto: 4 kg di cipolle per ogni chilo di carne. Durante la lunga cottura, infatti, le cipolle perdono fino all’80% del loro peso, trasformandosi in una crema dolce e avvolgente. Nella nostra versione casalinga, invece, useremo un rapporto più equilibrato di circa 2 a 1, per ottenere un risultato comunque ricco, ma più gestibile in cucina.

Ingredienti Genovese per 4 persone

Come Fare la Pasta alla Genovese: Preparazione Passo-Passo

    Preparazione degli ingredienti

  1. Cipolle: sbucciale e affettale molto sottili. Devono essere quasi trasparenti. Se hai una mandolina, usala.
  2. Carne: taglia i pezzi grossi, circa 5–6 cm. Non serve sgrassare troppo: il grasso darà sapore.
  3. Sedano e carota: tritali finemente con un coltello o un mixer.
  4. Pomodorini: lavali e tagliali a metà.
  5. Rosolatura della carne

  6. Versa l’olio in una pentola capiente (meglio se di ghisa o fondo spesso).
  7. Quando l’olio è caldo, aggiungi la carne e rosola a fuoco medio-alto.
  8. Gira i pezzi con una pinza finché sono ben dorati su tutti i lati (circa 10 minuti).
  9. Aggiungi sedano, carota e la foglia di alloro, mescola e lascia insaporire per 10 minuti. Sfuma con il vino bianco e lascia evaporare la parte alcolica.
  10. Aggiunta delle cipolle

  11. Versa tutte le cipolle nella pentola, coprendo la carne. Aggiungi un pizzico di sale: questo aiuterà le cipolle ad ammorbidirsi più velocemente, rilasciando la loro acqua e rendendo la cottura più dolce. A questo punto, copri con un coperchio e lascia cuocere a fuoco bassissimo per la prima ora.
  12. Una volta che le cipolle si sono appassite, aggiungi i pomodorini tagliati a metà. La nonna aggiungeva anche qualche foglia di basilico per dare un tocco di freschezza e un profumo aromatico. Mescola il tutto delicatamente.
  13. Cottura lenta (3–4 ore)

  14. Copri il tegame con un coperchio e lascia cuocere a fiamma bassissima per almeno 3-4 ore. Durante questo lungo processo, le cipolle si scioglieranno lentamente, perdendo quasi tutto il loro peso e trasformandosi in una crema ricca e avvolgente.
  15. Mescola ogni 30–40 minuti per evitare che il fondo si attacchi.
  16. Al termine della cottura, il sugo deve essere denso, dorato, profumato. Se è troppo liquido, lascia scoperto per gli ultimi 30 minuti. Regola di sale.
  17. Cottura della pasta

  18. Metti a bollire abbondante acqua salata e, come vuole la tradizione, spezza gli ziti a mano in 3 o 4 parti. Questo formato di pasta, una volta cotto, avvolgerà il sugo in modo perfetto.
  19. Cuoci la pasta al dente. Prima di scolarla, togli i pezzi di carne dal sugo con una schiumarola e mettili da parte. La tradizione vuole che la carne venga servita come secondo piatto.
  20. Scola la pasta e trasferiscila direttamente nella pentola con il sugo. Mescola energicamente, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura per creare una cremina che leghi perfettamente il condimento. Durante la mantecatura, spolvera con il pepe nero macinato fresco e una generosa manciata di formaggio grattugiato. Servi immediatamente.

I Segreti della Genovese Perfetta

Pentola d'acciaio rotonda su fornello professionale con sugo alla genovese in cottura.

La genovese non perdona: basta una cipolla tagliata male, una fiamma troppo alta o una carne poco adatta, e il risultato può virare dal sublime al deludente. Ecco i segreti che trasformano una semplice preparazione in un capolavoro napoletano.

1. Cipolla: Il Cuore Aromatico della Genovese

Treccia di cipolle ramate di Montoro su fondo rustico, ingrediente chiave per la Genovese napoletana

La cipolla non è un ingrediente: è l’anima del piatto.

  • Varietà consigliata: la Ramata di Montoro è insostituibile per dolcezza, consistenza e resa in cottura. Se non disponibile, si può optare per cipolle dorate di buona qualità, purché siano mature e non troppo acquose. Evita le cipolle bianche, troppo pungenti, e quelle rosse, che alterano colore e sapore.
  • Perché è fondamentale: contiene zuccheri naturali che, con la lunga cottura, si caramellano creando una crema vellutata e profumata.
  • Taglio consigliato: le cipolle devono essere affettate sottili e in modo uniforme. Questo favorisce una cottura omogenea e permette loro di sciogliersi completamente nel sugo. Si consiglia l’uso di una mandolina o di un’affettatrice per ottenere fettine regolari e sottili, evitando pezzi grossi che resterebbero fibrosi.
  • Quantità ideale: La proporzione ottimale è di 4 kg di cipolle per ogni kg di carne. Tuttavia, è possibile partire con 2 kg di cipolle per ogni kg di carne, soprattutto se si preferisce una salsa meno intensa o si è alle prime prove. In ogni caso, è il generoso abbraccio della cipolla a rendere la Genovese un piatto avvolgente e memorabile.

2. I tagli di carne nella Genovese perfetta: quali scegliere e perché

Pezzi irregolari di carne di manzo cruda con venature di grasso, disposti su un tagliere in legno, pronti per la preparazione della Genovese napoletana.

La tradizione napoletana predilige tagli “poveri”, ricchi di tessuto connettivo, che con il tempo diventano tenerissimi e rilasciano tutto il loro sapore. Ogni famiglia ha il suo segreto, ogni macellaio la sua versione. Ecco una guida completa ai tagli più usati, con nomi tecnici e dialettali, per orientarsi tra autenticità e praticità.

Nome TecnicoNome dialettale napoletanoDescrizione e caratteristiche
Muscolo posterioreGamboncello / GammuncielloTaglio ricco di tessuto connettivo, perfetto per lunghe cotture. È lo stesso del geretto o stinco.
Geretto anteriore/posterioreAnnecchia / GerettoMuscolo fibroso, molto saporito. Si sfalda con la cottura lenta.
Girello di cosciaLacerto / LaciertielloTaglio magro e compatto, meno grasso. Usato per versioni più leggere della Genovese.
ScamoneColardaParte posteriore del bovino, tenera e con buona marezzatura.
Spalla di manzoReale / Polpa di spallaEconomico, con venature e tessuto connettivo. Dona sapore e consistenza.
Guancia di manzoGuanciolaMorbida e gelatinosa, molto saporita. Perfetta per una Genovese sontuosa.
Muscolo mistoCarne mistaCombinazione di tagli poveri (muscolo, spalla, guancia). Per un risultato rustico e autentico.

Consigli pratici

  • Chiedi al macellaio: “Mi serve carne per la Genovese” è spesso sufficiente, ma specifica se vuoi muscolo, guancia o scamone.
  • Evita tagli troppo magri: rischiano di diventare asciutti dopo ore di cottura.
  • Non temere il grasso: è lui che dà sapore e rende il sugo vellutato.

3. Taglio delle Cipolle: Precisione e Uniformità

Ciotola di cipolle ramate affettate finemente, pronte per la preparazione della Genovese napoletana, con coltello e sale su un tagliere di legno.

Il modo in cui tagli le cipolle cambia tutto.

  • Fettine sottili e regolari: è essenziale che siano molto sottili e uniformi. Se troppo spesse, restano fibrose; se irregolari, cuociono in modo disomogeneo. Il rischio non è che si brucino, ma che non si sciolgano come dovrebbero.
  • Strumenti consigliati: una mandolina o un’affettatrice garantiscono precisione e rapidità. Il coltello può andare bene, ma deve essere molto affilato e richiede mano esperta.

Obiettivo: ottenere una cottura omogenea che porti le cipolle a fondersi completamente, creando una base cremosa e profumata. Nella Genovese, la cipolla non si vede: si sente.

4. Cottura Lenta: L’Arte della Pazienza

Cottura lenta genovese napoletana

La genovese si fa con il tempo, non con la fretta. Per questo, il tempo di cottura della genovese napoletana è di 3 a 5 ore, a seconda della quantità. Ecco i segreti della cottura perfetta:

  • Pentola: Scegli un recipiente dal fondo spesso, con un diametro ampio e in materiale antiaderente o in ghisa.
  • Fiamma: Deve essere bassissima, le cipolle devono stufarsi dolcemente, mai friggere.
  • Copertura: Lascia la pentola coperta solo parzialmente per trattenere l’umidità senza creare condensa eccessiva.
  • Durata: Il tempo giusto lo dice la cipolla: deve diventare crema, non brodo.

La pentola ideale ha un fondo spesso e un diametro ampio, in materiale antiaderente o in ghisa, perché le cipolle devono stufarsi dolcemente, mai friggere. La fiamma deve essere bassissima e la copertura parziale, in modo da trattenere l’umidità senza creare condensa eccessiva. Ricorda, il tempo giusto lo dice la cipolla: deve diventare crema, non brodo.

  • Pentola ideale: fondo spesso, diametro ampio, materiale antiaderente o in ghisa.
  • Fiamma bassissima: le cipolle devono stufarsi dolcemente, mai friggere.
  • Copertura parziale: trattiene l’umidità senza creare condensa eccessiva.
  • Durata: Il tempo giusto lo dice la cipolla: deve diventare crema, non brodo.

5. Equilibrio dei Sapori: Dolcezza, Acidità e Profondità

Piatto fumante di ziti alla genovese napoletana con pezzetti di carne brasata nella cipolla e formaggio grattugiato, servito su tavolo rustico con vino rosso

Ogni elemento deve bilanciarsi con gli altri.

  • Controlla la sapidità a fine cottura: aggiungi solo un pizzico di sale quando unisci le cipolle, poi regola definitivamente alla fine, tenendo conto che il volume si riduce notevolmente durante la lunga cottura.
  • Vino bianco secco: sfuma la carne, aggiunge acidità e pulisce il palato.
  • Pepe nero macinato fresco: dona un tocco aromatico senza coprire la dolcezza delle cipolle.

Varianti & Versioni Moderne della Genovese

La Genovese napoletana è un piatto della tradizione, nato per la cottura lenta e la pazienza. Tuttavia, in cucina non bisogna avere paura di sperimentare: la tecnica si può adattare a diversi stili di vita e necessità. Ecco alcune versioni che possono tornare utili senza tradire il gusto autentico.

1. Genovese in pentola a pressione

Ideale per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare alla cremosità.

  • Riduci i tempi di cottura a circa 1 ora – 1 ora e 15.
  • Trita grossolanamente le cipolle e soffriggi con la carne, poi chiudi la pentola.
  • Una volta cotto, fai evaporare il liquido in eccesso senza coperchio a fiamma media, mescolando spesso.
    Risultato: cipolle fondenti e carne morbida, ma in tempi ridotti.

2. Genovese vegetariana (o vegana)

Per chi ama la cucina tradizionale ma segue un’alimentazione senza carne.

  • Sostituisci la carne con funghi carnosi (portobello o champignon) o con seitan a pezzi.
  • Usa un buon brodo vegetale al posto di quello di carne.
  • Per ricreare il sapore intenso, aggiungi salsa di soia o miso scuro, che regalano umami.
    Risultato: un sugo ricco e corposo, perfetto per condire pasta o riso.

3. Genovese slow cooker (cottura lenta elettrica)

Un’alternativa moderna che riprende la tradizione della cottura dolce.

  • Inserisci carne, cipolle, sedano, carote e vino direttamente nella slow cooker.
  • Cuoci per 8 ore in modalità “low” o 5 ore in “high”.
  • Alla fine, se serve, fai restringere la salsa in padella per ottenere la densità ideale.
    Risultato: cipolle perfettamente sfatte, carne burrosa e zero rischio di bruciare il sugo.

4. Genovese “light”

Pensata per chi vuole ridurre i grassi.

  • Usa carne più magra come la fesa o il girello.
  • Riduci l’olio e sostituisci parte del soffritto con brodo vegetale.
  • Aggiungi erbe aromatiche fresche (rosmarino, alloro) per dare più freschezza.
    Risultato: una versione più leggera, ma comunque gustosa.

Aggiunte casalinghe più diffuse

Anche se la genovese tradizionale si basa solo su cipolle e carne, molte famiglie napoletane hanno sviluppato usi diversi. Alcuni inseriscono sedano e carota per bilanciare la dolcezza, altri aggiungono qualche pomodorino del piennolo per una nota acidula e colorata, altri ancora arricchiscono con pancetta o cotica per rendere il sugo più corposo. Queste personalizzazioni non fanno parte della ricetta canonica, ma raccontano la creatività domestica e la capacità della tradizione di adattarsi ai gusti di ciascuno.

Come Conservare la Genovese

Una Genovese preparata a regola d’arte ha un sapore ancora più intenso il giorno dopo, quando tutti gli aromi si sono perfettamente amalgamati. Sapere come conservarla al meglio è un piccolo segreto per non sprecarne neanche una goccia.

Se hai preparato la Genovese per un utilizzo a breve termine, puoi conservarla in un contenitore ermetico in frigorifero per un massimo di 3-4 giorni. Assicurati che il sugo si sia raffreddato completamente prima di riporlo.

La Genovese si presta benissimo al congelamento, rendendola perfetta per il cosiddetto meal prep. Lascia raffreddare completamente il sugo, poi trasferiscilo in sacchetti per alimenti o contenitori per il freezer, rimuovendo l’aria in eccesso. Può essere conservata in congelatore per un massimo di 3 mesi.

Per riscaldare il sugo, ti basterà trasferirlo in una pentola e scaldarlo a fiamma dolcissima, mescolando spesso per evitare che si attacchi. Se il sugo è congelato, lascialo scongelare lentamente in frigorifero o scaldalo direttamente a fuoco bassissimo. Se dovesse risultare troppo denso, puoi aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta durante la mantecatura.

Ora che conosci tutti i segreti della Genovese napoletana, non ti resta che metterti ai fornelli. Segui la ricetta, assaggia, sperimenta e porta in tavola un piatto che profuma di tradizione.

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Difficoltà: Medio Tempo di Preparazione 30 mins Tempo di Cottura 4 ore Tempo Totale 4 ore 30 min
Porzioni: 4 Calorie: 550 calorie
Stagione Migliore: Autunno, Inverno
Dietetica:

Descrizione

La Pasta alla Genovese non è solo un primo piatto, ma un'icona della tradizione napoletana. Nonostante il nome, la sua origine si perde tra le botteghe del porto di Napoli. È un sugo di carne e cipolle che richiede pazienza e amore, trasformandosi in una crema ricca e avvolgente che si sposa perfettamente con il formato di pasta tradizionale, gli ziti spezzati.

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FAQ - Domande Frequenti sulla Genovese

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Perché si chiama “Genovese” se è napoletana?

Il nome trae in inganno: la Genovese è un piatto simbolo di Napoli, non di Genova. L’origine più accreditata risale al Quattrocento, quando a Napoli operavano cuochi genovesi che preparavano un intingolo di cipolle e carne, destinato ai marinai e ai viaggiatori. Con il tempo, la ricetta si è radicata nella tradizione partenopea diventando un caposaldo della cucina napoletana.

Quali cipolle usare per una Genovese perfetta?

Le più indicate sono le cipolle ramate di Montoro (Campania), dolci e poco pungenti, che si trasformano in crema dopo ore di cottura. In alternativa, si possono usare cipolle dorate, purché in abbondanza: la Genovese è “figlia” della cipolla.

Si può preparare in anticipo?

Assolutamente sì. Anzi, come molti sughi tradizionali, la Genovese è ancora più buona il giorno dopo, quando i sapori si amalgamano meglio. Può essere conservata in frigorifero fino a 2–3 giorni, oppure congelata in porzioni.

Quale carne è la più adatta?

I tagli ideali sono quelli ricchi di tessuto connettivo, che con la lunga cottura diventano tenerissimi: girello, muscolo, colarda o lacerto. In alternativa, alcuni usano spezzatino di manzo o persino ossobuco.

Perché la cottura è così lunga?

Perché il segreto della Genovese è la trasformazione lenta delle cipolle. Solo dopo molte ore queste si sfaldano e si fondono con la carne, dando vita a una crema vellutata e ricca di sapore.

Genovese e cipollata sono la stessa cosa?

No. La cipollata è un piatto a base di cipolle stufate, senza carne, più semplice e leggero. La Genovese, invece, ha come protagonista l’unione di carne e cipolla, che creano un sugo complesso e ricco.

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