Il pecorino è un formaggio prodotto esclusivamente con latte di pecora, caratterizzato da un sapore intenso e una consistenza compatta. È tra i formaggi più antichi della tradizione italiana, con radici che risalgono all’epoca romana, quando veniva utilizzato dai legionari grazie alla sua lunga conservabilità e al suo alto valore nutritivo.
Esistono diverse varianti di questo formaggio, ognuna con caratteristiche uniche. Il Romano ha un gusto deciso e leggermente salato, perfetto per condire piatti tradizionali come carbonara e cacio e pepe. Il Toscano, più delicato, si abbina bene a miele e marmellate, mentre il Sardo, disponibile in versione dolce o stagionata, offre un sapore equilibrato. Infine, il Siciliano si distingue per la sua intensità aromatica, molto apprezzata nella cucina regionale.
Oltre al suo utilizzo in cucina, il pecorino offre importanti proprietà nutrizionali, essendo ricco di proteine, calcio e vitamina A. Tuttavia, per via del suo contenuto di grassi e sodio, è consigliabile consumarlo con moderazione all’interno di una dieta equilibrata.
Le Origini e la Storia del Pecorino
Il pecorino è un formaggio che affonda le sue radici nelle tradizioni più antiche, con una storia che risale ai tempi dell’Antica Roma. Questo formaggio, prodotto esclusivamente con latte di pecora, ha attraversato secoli di evoluzione, diventando oggi uno degli ingredienti più apprezzati della gastronomia italiana.
Dall’Antica Roma alle Prime Produzioni
L’uso del latte ovino per la produzione del formaggio era già diffuso presso le civiltà mediterranee, ma furono i Romani a perfezionarne la lavorazione. Secondo le testimonianze storiche, i soldati dell’Impero Romano lo portavano con sé durante le campagne militari grazie alla sua lunga conservabilità e al suo alto valore nutritivo. Plinio il Vecchio lo menzionava come un alimento essenziale, presente nei mercati e consumato dai cittadini di tutte le classi sociali.
Nel corso del Medioevo, la sua produzione si consolidò nelle regioni rurali, dove i pastori perfezionarono le tecniche di lavorazione e affinamento. Le aree più vocate furono il Lazio, la Sardegna, la Toscana e la Sicilia, che ancora oggi rappresentano le principali terre di produzione.
La Diffusione e l’Affermazione del Pecorino
Con il passare dei secoli, il pecorino divenne un formaggio simbolo della cultura contadina, tramandato di generazione in generazione. Grazie alla sua versatilità, veniva utilizzato sia da solo, accompagnato da pane e vino, sia come ingrediente in piatti ricchi di sapore.
A partire dal XIX secolo, con l’espansione delle tecniche casearie, la produzione del pecorino si standardizzò, dando origine a numerose varietà locali con caratteristiche diverse. Alcune di queste, ottennero in seguito il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Caratteristiche principali del pecorino
- Colore della pasta variabile dal bianco avorio al giallo intenso
- Crosta dura, spesso trattata con olio o peperoncino
- Sapore intenso, più o meno piccante a seconda della stagionatura
- Pasta compatta, più friabile nei pecorini stagionati
Il contenuto di grassi è generalmente più elevato rispetto ai formaggi vaccini.
Varietà e tipi di pecorino
- Romano DOP: salato e sapido, stagionatura minima di 5 mesi, usato grattugiato
- Sardo DOP: dolce o piccante, a seconda del grado di maturazione
- Toscano DOP: gusto più delicato, ottimo da tavola
- Siciliano DOP: rustico e deciso, spesso aromatizzato
- Pecorini locali: come il pecorino di Pienza, di Filiano o di Norcia, ciascuno con peculiarità uniche
Ogni tipo è legato al territorio, alla razza ovina e alle tecniche tradizionali.

Come scegliere il pecorino
- Verificare la stagionatura: fresco (30-60 giorni), semistagionato o stagionato (>6 mesi)
- Controllare la provenienza e la presenza di certificazioni DOP
- Valutare la consistenza e il profumo: il pecorino fresco ha note più lattiche, quello stagionato è più aromatico
Preferire pezzi interi o porzioni al banco per conservare meglio l’aroma.
Come conservare il pecorino
- In frigorifero, avvolto in carta per formaggi o pellicola traspirante
- Evitare la plastica ermetica per non alterarne il sapore
- Stagionato: dura fino a 3 mesi; fresco: consumare entro 1-2 settimane
Si consiglia di toglierlo dal frigo 30 minuti prima del consumo.
Come cucinare e utilizzare il pecorino in cucina
- Grattugiato su pasta, zuppe e risotti (soprattutto il romano e il sardo)
- A scaglie nelle insalate o nei carpacci
- In torte salate, sformati e flan
- In piatti tipici: cacio e pepe, amatriciana, pesto alla siciliana
- Con miele e marmellate nei taglieri da aperitivo
Il pecorino si abbina bene a piatti robusti grazie al suo carattere deciso.
Abbinamenti consigliati per il pecorino
- Con miele di castagno o di acacia
- Con confetture di fichi, cipolla rossa o peperoni
- Con pane casereccio e salumi tipici
- Con vini rossi strutturati: Chianti, Cannonau, Nero d’Avola
Ogni variante ha abbinamenti ideali che esaltano la complessità del formaggio.
Benefici per la salute
- Ricco di proteine ad alto valore biologico
- Fonte di calcio, fosforo e vitamina A
- Contiene acidi grassi buoni come l’acido linoleico (CLA)
- Stagionato: più digeribile per chi è intollerante al lattosio
Va comunque consumato con moderazione per l’alto contenuto di sale e grassi.
Proprietà nutrizionali medie del pecorino (per 100g)
Il pecorino è un formaggio a pasta dura ottenuto dal latte di pecora, rinomato per il suo gusto intenso e le sue proprietà nutrizionali. È un’ottima fonte di proteine di alta qualità, fondamentali per il mantenimento della massa muscolare, e di calcio, essenziale per la salute delle ossa.
- Calorie: 392 kcal, forniscono un apporto energetico elevato.
- Grassi: 32 g, con una quota significativa di grassi saturi, che contribuiscono alla sua cremosità.
- Proteine: 25,8 g, un valore elevato che lo rende un’ottima fonte proteica.
- Carboidrati: 0,2 g, praticamente assenti, ideale per diete a basso contenuto di zuccheri.
- Fibre: 0 g, non presenti.
- Sodio: 1800 mg, un quantitativo da tenere sotto controllo in una dieta equilibrata.
- Calcio: 607 mg, indispensabile per la mineralizzazione ossea.
- Fosforo: 590 mg, utile per il metabolismo energetico.
- Potassio: 90 mg, coinvolto nella regolazione della pressione sanguigna.
- Vitamina A: 380 mcg, importante per la funzione visiva e la protezione delle cellule.
Grazie alla sua ricchezza di nutrienti, questo formaggio è molto utilizzato nella cucina tradizionale, ma il suo contenuto di grassi e sodio ne suggerisce un consumo moderato.
Note: Valori indicativi, soggetti a variazioni tra le diverse tipologie.
Curiosità
- Il Pecorino Romano veniva distribuito ai legionari romani come parte della razione giornaliera
- E’ uno dei formaggi più imitati all’estero
- Alcuni pecorini tradizionali sono stagionati in grotte naturali
- Nella cucina sarda si produce anche il “casu marzu“, formaggio fermentato estremo
Conclusioni
Il pecorino è un formaggio dal carattere unico, capace di arricchire ogni piatto con intensità e profondità di gusto. Dalle paste ai taglieri, dalle insalate ai ripieni, è un ingrediente insostituibile nelle cucine regionali italiane. La varietà di versioni disponibili lo rende adatto a ogni palato.
Domande frequenti (FAQ) sul pecorino
Il pecorino contiene lattosio?
Quello stagionato ne contiene quantità minime, spesso tollerabili anche da chi è intollerante.
Qual è la differenza tra pecorino e parmigiano?
Il pecorino è fatto con latte di pecora, ha gusto più deciso e salato. Il parmigiano usa latte vaccino ed è più delicato.
Come riconoscere un pecorino DOP?
Dalla marchiatura a fuoco o in etichetta, che indica zona e consorzio di tutela.
Può essere congelato?
Meglio di no: il congelamento altera la consistenza.
Come si taglia il pecorino stagionato?
Con un coltello a punta per spicchi o a scaglie, rompendo la pasta.