Fave

Fave verdi crude senza baccello su piatto beige rotondo

Le fave sono i semi commestibili della pianta Vicia faba, appartenente alla famiglia delle Fabacee. Sono legumi antichissimi, coltivati sin dall’antichità per il loro alto valore nutritivo e la loro capacità di arricchire il terreno. In commercio si trovano sia fresche (in primavera) sia secche (tutto l’anno), e sono molto apprezzate nella cucina tradizionale mediterranea.

Origini e storia

La coltivazione delle fave risale a oltre 6000 anni fa in Medio Oriente e nell’area mediterranea. Erano già note agli antichi Egizi, Greci e Romani, che ne facevano un alimento base della dieta. In molte culture, questo alimento ha anche assunto un significato simbolico legato alla fertilità e al ciclo della vita, e venivano spesso usate in riti e cerimonie.

Caratteristiche principali

Le fave si presentano come semi grandi, piatti e ovali, racchiusi in baccelli spessi e pelosi. Il colore varia dal verde chiaro (fresche) al marrone-beige (secche). Hanno un sapore deciso e leggermente erbaceo, e una consistenza farinosa che ben si presta a molte preparazioni.

Caratteristiche distintive:

  • Semi grandi e schiacciati
  • Baccelli lunghi, carnosi e pelosi
  • Sapore vegetale intenso
  • Colore verde vivo (fresche), beige (secche)

Varietà e tipi

Esistono diverse varietà di fave, che si distinguono per dimensioni, ciclo di crescita e resistenza al freddo o alle malattie. Alcune tra le più comuni includono:

  • Aguadulce supersimona: varietà precoce e produttiva
  • Superba d’Aquitania: grandi e tenere
  • Extra precoce a grano violetto: ottima da sgranare
  • Fave piccole secche: utilizzate in purea o zuppe

Come sceglierle le Fave?

Per scegliere fave fresche di qualità, è importante osservare i baccelli: devono essere verdi, turgidi e senza macchie. Le secche devono essere intere, lisce e prive di insetti.

Consigli per l’acquisto:

  • Preferire baccelli croccanti e chiusi
  • Evitare quelli con segni di muffa o annerimenti
  • Quelle secche devono apparire omogenee e prive di macchie

Conservazione

Le fave fresche possono essere conservate in frigorifero fino a 4-5 giorni dentro a un sacchetto di carta. Sgranate si possono congelare dopo una breve sbollentata. Quelle secche, invece, si conservano anche per mesi in un luogo fresco e asciutto, in contenitori ermetici.

Stagionalità

Le fave fresche sono tipicamente primaverili, con raccolta che va da aprile a giugno. In autunno e inverno si trovano le versioni secche, utilizzate per zuppe, purè e piatti tradizionali regionali.

Come cucinare le fave: Metodi e Tempi di cottura

Le fave possono essere cucinate in numerosi modi, ognuno dei quali esalta il loro sapore delicato e la loro consistenza cremosa. Prima di procedere con la cottura, è importante sapere che le fave fresche devono essere sgranate e, se necessario, private della pellicola esterna. Le fave secche, invece, richiedono un periodo di ammollo per reidratarsi. Ogni metodo di cottura offre risultati diversi e si presta a preparazioni specifiche, dall’antipasto alla portata principale.

Ecco un elenco completo sui metodi di cottura delle fave:

  • Lessatura: Cuoci le fave fresche per 5-10 minuti o quelle secche (dopo ammollo) per 30-45 minuti. Ideale per insalate o per sgranare le fave fresche.
  • A vapore: Cuoci quelle fresche per 10-15 minuti. Questo metodo mantiene intatte le proprietà nutrizionali e il sapore naturale.
  • Saltate in padella: Saltale con aglio, olio e spezie per 8-12 minuti. Perfette per un contorno aromatico e veloce.
  • In umido: Cuoci le fave fresche con pomodoro, cipolla e aromi per 20-30 minuti. Ideale per un contorno ricco e saporito.
  • Al forno: Cuocile fresche o secche con olio, spezie e erbe aromatiche a 180°C per 25-30 minuti. Ottime per una preparazione più elaborata.
  • Purea: Bollisci le fave secche per 40-50 minuti, poi frullale con olio e spezie per ottenere una crema liscia e saporita. Perfetta per accompagnare verdure o crostini.
  • Zuppe e minestre: Cuoci quelle secche con brodo, verdure e aromi per 45-60 minuti. Ideale per piatti robusti e nutrienti.
  • Frittura: Impana le fave fresche o bollite e friggile in olio caldo per 3-5 minuti. Ottime come antipasto croccante e sfizioso.

Questi metodi ti permettono di valorizzare al meglio le fave in cucina, trasformandole in protagoniste di piatti gustosi e versatili.

Nota sui tempi di ammollo

Se utilizzi fave secche, queste devono essere immerse in acqua fredda per almeno 8-12 ore prima della cottura. Questo passaggio è fondamentale per ammorbidirle e ridurre i tempi di cottura.

Ogni metodo di cottura permette di sfruttare al meglio le caratteristiche delle fave, rendendole protagoniste di piatti semplici e raffinati.

Come utilizzare le fave in cucina?

Le fave, ingredienti versatili e nutrienti, sono perfette per arricchire una vasta gamma di piatti, grazie alla loro consistenza cremosa e al sapore delicato ma caratteristico. In cucina, possono essere utilizzate sia fresche che secche, offrendo opzioni diverse a seconda della stagionalità e delle esigenze. Fresche sono ideali per insalate primaverili, dove si sposano con olio extravergine d’oliva, menta e pecorino per un antipasto semplice ma raffinato. Possono essere frullate per creare vellutate delicate o creme spalmabili perfette per crostini e bruschette. Nella cucina mediterranea, sono spesso abbinate a pasta o risotti, magari con pancetta o guanciale per aggiungere una nota saporita. Secche, invece, vengono spesso utilizzate per preparazioni tradizionali come la purè di fave, tipica della Puglia, accompagnata da cicoria saltata. Sono ottime anche nelle zuppe rustiche, dove arricchiscono il piatto con la loro densità e sapore. Per chi ama le innovazioni, possono essere ridotte in farina e impiegate nella realizzazione di pane, polpette vegetariane o addirittura dolci dal gusto originale. Indipendentemente dal metodo scelto, le fave portano sempre un tocco di genuinità e creatività

Principali utilizzi in cucina:

  • Crude con pecorino
  • In zuppe e minestre rustiche
  • Come contorno saltato
  • In creme e purè vegetali
  • Nei piatti unici con cereali e verdure

Benefici per la salute

Le fave sono una fonte eccellente di proteine vegetali, fibre e ferro. Favoriscono la sazietà, aiutano la digestione e possono contribuire alla regolazione del colesterolo. Contengono anche L-dopa, precursore della dopamina, utile nel trattamento del morbo di Parkinson.

Benefici principali:

  • Ricche di proteine e ferro vegetale
  • Alto contenuto di fibre
  • Effetto saziante e digestivo
  • Potenziale supporto per chi soffre di Parkinson

Proprietà nutrizionali

Le fave offrono un ottimo apporto di macronutrienti e micronutrienti essenziali. Ecco i valori medi per 100 g di fresche sgranate:

Valore nutrizionaleQuantità
Energia70 kcal
Acqua77 g
Carboidrati13 g
Zuccheri1.8 g
Proteine5.5 g
Grassi0.5 g
Fibre5.6 g
Ferro1.6 mg
Potassio330 mg

Differenze tra Fave fresche e secche

Le fave fresche hanno un sapore più delicato e richiedono cotture più brevi. Le secche, invece, sono più concentrate, adatte a preparazioni intense come le zuppe. Le prime si consumano prevalentemente in primavera, le seconde tutto l’anno.

Differenze principali:

  • Fresche: tenere, dolci, veloci da cuocere
  • Secche: sapore più deciso, lunga conservazione, ideali per purè

Curiosità

  • Erano l’alimento dei gladiatori romani
  • In alcune zone d’Italia si regalano il 1° novembre come simbolo dei defunti
  • E’ uno dei legumi con più alta concentrazione di proteine vegetali
  • L’espressione “essere nella fava” in dialetto significa essere nei guai

Conclusioni

Le fave sono un ingrediente prezioso della dieta mediterranea, ricche di nutrienti e sapore. Sono perfette per variare l’apporto proteico, valorizzare piatti semplici e riscoprire le tradizioni regionali. Da crude con il pecorino fino alla purea invernale, offrono mille spunti creativi in cucina.

Domande frequenti (FAQ)

Si possono mangiare crude?
Sì, ma solo se freschissime e tenere, spesso con formaggi stagionati.

Come si eliminano le pellicine dalle fave?
Sbollentandole per qualche minuto e rimuovendole con le dita.

Sono adatte ai celiaci?
Sì, non contengono glutine.

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