Il dado da cucina è un condimento concentrato utilizzato per insaporire brodi, zuppe, sughi, risotti e altre preparazioni. Si presenta solitamente sotto forma di cubetto solido o granulare, ed è composto da sale, estratti vegetali o di carne, grassi, spezie ed esaltatori di sapidità. È uno degli alleati più comuni per chi cucina in modo rapido ma vuole ottenere un gusto ricco e avvolgente. Negli ultimi anni si è evoluto in molte versioni più naturali, bio e senza glutammato.
Storia e Origini
Il dado da cucina nasce nei primi del ‘900 come alternativa rapida al brodo tradizionale. Fu prodotto la prima volta da Julius Maggi nel 1908, segnando una svolta epocale nel mondo della cucina domestica. Da allora, il dado ha conosciuto un’evoluzione notevole, passando da un prodotto principalmente industriale a una vasta gamma di varianti, tra cui quelle biologiche, senza glutammato e a basso contenuto di sale. Oggi, viene usato non solo per preparare brodi, ma anche come insaporitore in molte ricette moderne.
Tipi di dado in commercio
Oggi il mercato offre diverse tipologie di dado, adatte a ogni esigenza alimentare e culinaria. Le più comuni sono:
- Classico: a base di carne (manzo o pollo), ideale per brodi tradizionali
- Vegetale: composto solo da verdure e aromi, adatto a diete vegetariane e vegane
- Di pesce: per insaporire risotti ai frutti di mare, zuppe di pesce e paste
- Ai funghi: perfetto per risotti autunnali, polente e contorni saporiti
- Senza sale: specifico per chi segue regimi a basso contenuto di sodio
- Bio o senza glutammato: realizzato con ingredienti naturali e certificati
Molti produttori propongono anche versioni granulate o liquide, più pratiche da dosare.
Valori Nutrizionali del Dado (per 100 g)
Valore | Quantità |
---|---|
Energia | 220 kcal |
Grassi | 14 g |
Carboidrati | 18 g |
Zuccheri | 1 g |
Proteine | 6 g |
Sale | 50 g (variabile) |
Fibre | 2 g |
Come si usa il dado in cucina
Il dado da cucina è un ingrediente estremamente versatile. Può essere utilizzato per:
- Preparare un brodo caldo sciogliendolo in acqua (di solito 1 cubetto per 500 ml)
- Insaporire risotti e paste asciutte, aggiungendolo direttamente in cottura
- Condire verdure, legumi o cereali, rendendo il piatto più ricco di gusto
- Preparare zuppe e minestre, anche come base vegetale
- Dare sapore a carni stufate, brasati e spezzatini, durante la cottura lenta
Il suo utilizzo va sempre calibrato, soprattutto in presenza di sale già presente nella ricetta. Nei piatti già saporiti, meglio ridurre la quantità per evitare eccessi.
Abbinamenti consigliati
A seconda della tipologia, il dado può arricchire molte preparazioni:
- Vegetale: ottimo con riso integrale, quinoa, verdure al vapore, minestroni
- Di carne: perfetto per arrosti, polpette, brodi di manzo o pollo
- Di pesce: ideale per risotti alla pescatora, paella o cous cous di mare
- Ai funghi: indicato con orzo, farro, patate e sughi cremosi
Si abbina bene a spezie come curcuma, pepe, paprika e alloro, e a grassi vegetali per arrotondare il gusto.
Benefici e praticità d’uso
Il dado non è solo pratico, ma può anche essere una risorsa utile in cucina quando:
- Non si ha tempo per preparare un brodo fatto in casa
- Si vogliono recuperare piatti poco saporiti
- Serve un tocco in più per zuppe o contorni semplici
- Si cucina in vacanza o in ambienti senza accesso a ingredienti freschi
Le versioni moderne offrono formulazioni più leggere, senza glutammato o conservanti, per un uso più consapevole.
Alternative naturali al dado
Per chi preferisce un approccio più naturale, esistono valide alternative al dado industriale:
- Brodo vegetale fatto in casa, con sedano, carota, cipolla ed erbe aromatiche
- Concentrati vegetali artigianali, anche in vasetto
- Polveri di verdure essiccate, da aggiungere direttamente in cottura
- Soffritti freschi preparati e congelati in piccole porzioni
- Miso giapponese, perfetto per insaporire zuppe e piatti macrobiotici
Queste soluzioni permettono di avere comunque un condimento saporito ma senza additivi o sale eccessivo.
Curiosità sul dado
- Il dado fu inventato a inizio ‘900 come versione solida del brodo, pensato per i soldati
- In Giappone, la variante è chiamata “hon-dashi” e si usa per zuppe e ramen
- Alcune versioni gourmet contengono tartufo, alghe o verdure di stagione
- E’ spesso protagonista nelle ricette salvaspesa e di cucina di recupero
- Esistono anche dadi artigianali, venduti nei mercati contadini e online
Conclusione: perché usare (o fare) il dado in cucina
Il dado da cucina è un ingrediente comodo, veloce e sempre disponibile, capace di valorizzare ogni piatto con pochi secondi di preparazione. Le versioni moderne sono sempre più salutari e trasparenti, e affiancano egregiamente le alternative fatte in casa. Che tu scelga quello classico, vegetale o bio, il dado resta un alleato prezioso per chi cucina ogni giorno.
FAQ
Il Dado fa male?
In quantità moderate e scegliendo versioni senza additivi, non è dannoso.
Quanti dadi si usano per un litro di acqua?
Di solito 1 cubetto per 500–750 ml. Controlla le indicazioni sulla confezione.i.